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Latte condensato fatto in casa

Ingredienti

500 gr zucchero a velo
375 ml latte intero  fresco
45 gr burro in sostituzione della massa grassa
vanillina o qualche goccia di vaniglia

Preparazione

Mettete in una pentola lo zucchero, il latte, il burro, la vanillina . Scaldateli a fuoco lento finché il burro e lo zucchero si saranno sciolti. Dopo alzate la fiamma e portate a ebollizione, mescolando costantemente per 10 minuti dall'inizio dell'ebollizione.
Travasatelo in un barattolo di vetro e lasciate che si freddi,  il latte pronto, ora potete preparare il caffè bombon  :)

Birra fatta in casa

Per farsi la birra in casa occorre prima di tutto avere un kit di fermentazione birramia chiamato anche kit per birra o kit birra. Si consiglia di prendere nota degli ingredienti, delle quantità e dei tempi impiegati nella fase di produzione. Il birraio deve essere in grado di ripetere le partite di buona qualità e imparare da quelle meno buone. La Temperatura è molto importante durante tutte le fasi di produzione e fermentazione della bevanda. Nel momento in cui si aggiunge il lievito, è indispensabile accertarsi che la temperatura sia intorno ai 20°C: mai inferiore ai 18°C, o superiore ai 28°C. In caso di temperature elevate, è opportuno immergere il fermentatore in acqua fredda. Raggiunta la temperatura ideale, si procede all'aggiunta del lievito. Durante l'inverno, per evitare che la temperatura sia inferiore ai 18°C (elemento indispensabile per una corretta fermentazione), posizionate il fermentatore in un ambiente caldo (cucina, sala termica, ecc.). I Lieviti. In dotazione al barattolo di malto luppolato trovate un lievito ad alta fermentazione che necessita di una temperatura intorno ai 20/22 °C. Sono disponibili a richiesta, per la preparazione di Lager, Pilsner e Bock, lieviti specifici a bassa fermentazione, che lavorano a temperature dai 8/12 °C e 12/18 °C. L'utilizzo di questi lieviti permette di fermentare anche a temperature inferiori ai 18 °C (periodo invernale) e ottenere un prodotto dal gusto secco e pulito. Non tutti gradiscono il lievito che si deposita sul fondo della bottiglia il quale, muovendo la bottiglia e versando la birra , viene in sospensione. La Fermentazione inizia entro alcune ore dall'aggiunta dei lieviti. Se entro le 24 - 36 ore non si è ancora attivata: a) controllare la chiusura del fermentatore b) controllare la temperatura indicata sul termometro adesivo; se è inferiore ai 18°C, è importante aumentare tale temperatura: posizionare il fermentatore in un ambiente caldo, oppure rivestirlo con una coperta, o utilizzare una guaina riscaldante. c) sterilizzare il mestolo, aprire il fermentatore e agitare energicamente per 30 secondi, in quanto i lieviti si possono trovare sul fondo del fermentatore in sofferenza per mancanza d'ossigeno. Qualora questi suggerimenti non fossero serviti, vi consiglio di aggiungere mezza bustina di lievito stemperato in una tazzina di mosto tiepido (300 cc), e dolcificato con un pò di zucchero. Quando noterete il formarsi di schiuma in superficie, versare i lieviti nel fermentatore, e con l'aiuto del mestolo sterilizzato agitare energicamente per 30 secondi. Questo sistema può essere utilizzato anche durante la normale preparazione, offrendo la possibilità di verificare la vitalità dei lieviti e di far attivare più in fretta la fermentazione. Si consiglia di tenere sempre una bustina di lievito di riserva. Il lievito può scadere se lasciato in ambiente caldo per lungo tempo. La Fermentazione in due fasi. Potete valutare di travasare la birra in un secondo fermentatore dopo 7 giorni, quando la prima fase di fermentazione tumultuosa si è attenuata i fondi non trasferiteli! Dopo altri 7 giorni potete imbottigliare, dopo aver travasato nuovamente in un fermentatore pulito e sanitizzato. Con questa tecnica si otterrà un prodotto più limpido con un sentore di lievito attenuato, in particolare se viene travasata in fustini. Se usate le bottiglie i residui di lievito sul fondo saranno comunque ridotti, i passaggi sono 3 in totale. Per evitare confusione si ricorda che la fermentazione in due fasi e' comunque sempre fermentazione primaria, visto che qualcuno fa confusion ripeto che sino a che il mosto è dentro al fermentatore, anche se lo travasiamo 2 volte, tre volte,rimane fermentazione primaria. La fermentazione secondaria è quella in bottiglia, fustini eccetera, dove si genera la co2 per la gasatura della birra stessa. Fermentazione in bottiglia. Lo zucchero versato nelle bottiglie verrà aggredito dai residui di lievito rimasti e l'anidride carbonica che si formerà, si discioglierà nel liquido formando al momento del consumo la tipica schiuma. La quantità di zucchero da versare nelle bottiglie sarà proporzionale alla capacità delle stesse. Un'altro sistema per aggiungere lo zucchero nelle bottiglie è il seguente: munirsi di un secondo fermentatore (utilizzabile per altre fermentazioni) lavato, sterilizzato e sgocciolato bene; ponetelo sotto il fermentatore applicando al rubinetto un tubo di gomma alimentare precedentemente sterilizzato e travasare il mosto per separare i sedimenti depositati sul fondo durante la fermentazione. Il tubo deve toccare il fondo del contenitore per evitare la formazione della schiuma e l'ossigenazione del mosto. Sciogliere in 1/4 di litro d'acqua bollente la quantità di zucchero necessaria (5-6 grammi per litro), ed infine aggiungere al mosto. Mescolare e procedere all'imbottigliamento. Sostitutivi Dello Zucchero. Per la preparazione del mosto, assieme allo zucchero si può utilizzare il miele di acacia in piccole dosi (200-300 gr), conferirà al prodotto finale una maggiore morbidezza e ricchezza di profumi. Sono ideali anche le confezioni Beermalt Dry da 1 Kg; sostituiscono egregiamente lo zucchero normale migliorando notevolmente il risultato finale. In questo caso, la densità della birra al momento dell'imbottigliamento è leggermente più alta (+4). Estratto di malto. L'estratto di malto si ottiene concentrando il mosto, ottenuto da cereali maltati (principalmente orzo e frumento). Sono disponibili sia liquidi che in polvere. L'estratto liquido (o sciroppo) contiene circa il 20% d'acqua. Il malto in polvere (secco) si dosa facilmente e ciò che non si utilizza si conserva a lungo. Un utilizzo consigliato è quello di sostituire lo zucchero richiesto con il 50% di Beermalt in polvere (500 gr. malto + 500 gr. zucchero), il risultato è di aumentare il gusto di malto e dare più tenuta alla schiuma. Aggiungendo un Kg. di Beermalt dry e il 50% dello zucchero consigliato, alle confezioni di malto luppolato per 23 lt., si ottiene una birra piu' alcolica senza alterare l'equilibrio della ricetta originale. L'Acqua. È l'ingrediente più facile da reperire ma anche il più difficile da valutare. Molto importante è stabilire la durezza dell'acqua, le dolci a basso tenore di carbonato di calcio sono ideali per produrre le lager e pils, le medie per le ale di stile inglese e le Monaco, mentre le acque dure sono indicate per le birre dark e stout. L'acquedotto ci fornisce acqua potabile ma nella maggioranza dei casi il cloro e il carbonato di calcio sono presenti in dosi elevate. Comunque è importante che il cloro non raggiunga concentrazioni alte riscontrabili dal cattivo odore. Nel caso sia troppo calcarea è meglio farla bollire. L'appassionato più esigente utilizza acqua minerale naturale, dove può verificare la durezza (°F gradi francesi) ed è garantita l'assenza del cloro. Di certo, se utilizzate acqua di fonte, il prodotto finale ne acquisterà in qualità. La Soluzione Sterilizzante utilizzata nelle dosi consigliate 3-4 cucchiaini di potassio metabisolfito (sacchetto rosso) disciolti in un litro d'acqua fredda, agisce da inibitore dei batteri e lieviti indesiderabili per una buona fermentazione. È importante, dopo la sterilizzazione non risciacquare con acqua, in caso contrario l'operazione verrà annullata; è sufficiente sgocciolare bene l'attrezzatura e le bottiglie. La fase di sterilizzazione si può evitare solo nel caso in cui si è certi di aver operato un'accurata pulizia di tutta l'attrezzatura: eseguita con il detersivo in dotazione al kit e risciacquata con acqua molto calda e bollita. Il Gorgogliatore permette all'anidride carbonica di uscire dal fermentatore, e nello stesso tempo non permette all'aria di entrare in contatto con il mosto. Vi permetterà di seguire validamente il processo fermentativo aiutandovi a capire il momento utile per l'imbottigliamento. Alla fine della fermentazione il gorgogliamento si attenuerà notevolmente, fino ad arrestarsi definitivamente; a questo punto controllare con il densimetro l'avvenuta fermentazione. Il Densimetro è uno strumento di controllo della densità del mosto e vi fornisce l'indicazione sull'andamento della fermentazione. Presenta una scala graduata evidenziata in due fasce gialle: la prima vi dà la densità del mosto in partenza (1040-1060); la seconda vi fornisce la densità ideale per l'imbottigliamento (1002-1008). Per rilevare i dati sul densimetro, occorrerà immergervi lo strumento nel cilindro riempito di liquido. Il Rubinetto. Nella fase di imbottigliamento, inserire il beccuccio del rubinetto nella bottiglia leggermente inclinata in maniera tale che la birra scivoli sulla parete. Così facendo, si evita il formarsi di schiuma in eccesso, che potrebbe ritardare i tempi di esecuzione e nello stesso tempo si ridurrà il rischio di ossigenare troppo la birra. In catalogo è disponibile un rubinetto speciale dotato di asta che arriva sul fondo della bottiglia, premendo la bottiglia esce il liquido, scostando la bottiglia dal fondo si interrompe il flusso. In questo modo si evita la formazione della schiuma e il riempimento è facilitato. Le Bottiglie consigliate per l'imbottigliamento sono a tappo a corona da 1/2 litro, oppure le tipiche bottiglie da birra da 33 cl e 66 cl. Si sconsigliano bottiglie da 1 litro ex acqua minerale, in quanto il vetro è troppo sottile per mantenere la carbonica, con il rischio che possano spaccarsi. Ottime sono anche le bottiglie di spumante.

Liquore fragole

Ingredienti

350 ml di alcol per liquori
100 ml di acqua
350 gr di zucchero
350 g di fragole
la buccia di 1/2 limone

  Procedimento

Pulite e lavate molto bene le fragole. Fatele poi asciugare bene, quindi mettetele in un vaso a chiusura ermetica. Fate ora sciogliere lo zucchero con l'acqua e la buccia di limone a fuoco dolcissimo, facendo attenzione a che non prenda assolutamente colore. È importante che lo sciroppo sia raffreddato a temperatura ambiente prima di unirlo all'alcool se si vuole ottenere un liquore ben limpido. Se invece è ancora tiepido il liquore s'intorbida. Aggiungetelo all'alcool, mescolate bene, quindi filtrate il tutto attraverso un colino versandolo sulle fragole e chiudete il vaso. Fate riposare per circa un mese avendo cura di agitare il contenitore almeno una volta al giorno. Trascorso questo tempo, filtrate il liquore ottenuto in una bottiglia passandolo al colino foderato con un panno ben pulito. Fate riposare per circa due mesi prima di berlo.

Come si fa limoncello in casa

La scelta dei limoni va meglio i limoni grossi e con una buccia spessa e rugosa.

Ingredienti:

1 litro e ½ di acqua
1 litro di alcol puro
10 limoni grossi 1 kg
200g si zucchero

Preparazione 

Lavate accuratamente i limoni ed elimina tutti i possibili residui presenti. Sbuccia i limoni togliendo solo la parte gialla e taglia le scorze a piccoli pezzetti.
Prendeti un vaso di vetro e mettete  le bucce a macerare insieme a 700 ml di alcol per circa venti giorni o un mese. È molto importante che il vaso si chiuda ermeticamente e venga fatto macerare in un luogo lontano dalla luce e molto fresco.  Una volta terminato il tempo di macerazione, versate  l’acqua in una pentola, portate ad ebollizione e unite  lo zucchero fino a che non si sarà sciolto. Lasciate  raffreddare e versatelo insieme agli altri 300 ml nel vaso in cui avete lasciato le bucce a macerare. Richiedete nuovamente in modo ermetico e lasciare riposare per almeno un mese – quaranta giorni.  Trascorso nuovamente questo periodo di tempo, filtrate il composto ottenuto eliminando le bucce e gli eventuali grumi. Versatelo in una o più bottiglie e metterlo in freezer prima di utilizzarlo. Il limoncello ben conservato può durate quasi un anno.

Aceto di sidro di mela bio, fatto in casa

Non tutti sanno che l’aceto di sidro di mele può essere fatto in casa; la sua preparazione è semplice ottimo agente per le pulizie di casa, ma ciò che più fa meraviglia, una panacea per  moltissimi nostri mali sul piano fisico, definito, a ragione o a torto non saprei, “oro liquido”, quasi un elisir di lunga vita. Come alcalinizzante del corpo, esso offre tutta una vasta gamma di benefici a livello digestivo, respiratorio, artritico, emorroidario. Avrebbe altresì proprietà curative sulla circolazione,  sulla perdita di peso, sulla cellulite, sulla pelle, sulla forfora e non ultimo  sarebbe ottimo nell’abbassare il colesterolo, la pressione sanguigna, il livello di glucosio nei diabetici, nonché per rinforzare le ossa, aumentare l’immunizzazione e sbiancare i denti.Lavate la frutta e verdura  per eliminare i pesticidi che li  contengono per essere conservati al lungo. 

Ingredienti

Le mele devi essere  piccole e rosse,  un po’ di zucchero.

Tagliate le mele a pezzetti e mettetele a macerare. Quando queste si saranno decomposte, filtrate la soluzione e aggiungete dello zucchero in modo da aumentare la gradazione alcolica. A questo punto, aspettate due mesi prima che l’aceto sia pronto. Passato questo periodo, filtrate nuovamente il composto poi trasferitelo in bottiglia.


Come si fa il Sidro di mela in casa

4 chili di mele (di qualsiasi varietà) 1 panetto di lievito di birra 1 grammo di acido ascorbico
500 grammi di zucchero (anche di canna, se volete)
1/2 litro d'acqua
Fiasco da 5 litri

Per preparare una ricetta sono indispensabili determinati ingredienti. Quello di cui avrete bisogno è elencato in questa guida. Potete utilizzare mele di qualsiasi varietà, ma se volete raggiungere un ottimo risultato finale vi consiglio di preparare il sidro con mele piuttosto dolci e mature. L'acido ascorbico è la classica vitamina C ed è un ottimo antiossidante (potete trovarlo in farmacia). Questo eviterà alla purea e allo stesso sidro di assumere una colorazione troppo scura. A vostra preferenza, potete usare direttamente il succo di due limoni per ottenere un sidro un po' più acido. Un altro ingrediente importante è proprio lo zucchero bianco, ma potete utilizzare anche quello di canna. Per cominciare, tagliate le mele a pezzetti e scartate sia i semi che i picciuoli. Frullate il tutto insieme a 500 gr di zucchero e aggiungete 1/2 litro d'acqua. Vi consiglio di versare un po' meno acqua se le mele sono particolarmente morbide e succose. Quando avrete ricavato una purea, aggiungete subito l'acido ascorbico e il lievito, che avrete precedentemente sciolto in una tazzina d'acqua tiepida, prima che il preparato diventi scuro. Procuratevi un imbuto a collo largo e fate entrare la purea di mele nel fiasco; inoltre, chiudetelo con un tappo colmatore, che permetterà l'uscita dell'anidride carbonica e impedirà l’ingresso dell’aria. Se non riuscite a trovare un simile tappo, potete sostituirlo con un imbuto rovesciato.
Ora posizionate il fiasco in una stanza con una temperatura di circa 20°C e fate in modo che questa non si abbassi, poiché una variazione di temperatura rallenterebbe la fermentazione e potrebbe addirittura bloccarla. Invece, se la temperatura si dovesse alzare, si creerebbero dei microrganismi che darebbero al sidro un sapore poco gradevole. Il procedimento è piuttosto lungo, quindi, dato che le parti più dense della purea tenderanno a salire a causa dell'anidride carbonica, una volta al giorno sarà necessario scuotere leggermente il fiasco per mescolare il contenuto. Il sidro sarà pronto dopo circa quindici giorni. A questo punto è necessario filtrare il liquido con un colino a fori piccolissimi. Per renderlo ancora più limpido, filtratelo con un telo di cotone poggiato su un imbuto. Se desiderate mostrare il delizioso colore giallo del sidro, potete versarlo in bottiglie di vetro trasparente e, per rendere il contenuto piacevolmente frizzante, potete anche aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero. Ricordate di chiudere le bottiglie con dei tappi ermetici. Così facendo, i lieviti ancora vivi continueranno lentamente a fermentare nella bottiglia, producendo anidride carbonica e conferendo quindi al sidro la cosiddetta "presa di spuma". Conservate le bottiglie in un ambiente fresco, così potrete gustare un sidro fatto in casa ancora più speciale.

Ratafia ai quattro agrumi

2 l di alcol a 95 gradi
2 limoni
2 arance
1cedro
1 bergamotto
1,5 kg di zucchero

Mettete in infusione le scorzette dei quattro agrumi ben puliti  e private della parte bianca nell alcol per 8 giorni in un contenitore di vetro chiuso ermeticamente; quindi filtrate. Pesate il liquido filtrato e poi preparate uno sciroppo con 375 g di zucchero e 3,75 dl d'acqua ogni 5 dl di alcol, fatelo raffreddare, aggiungetelo all'alcol, filtrate e imbottigliate.