Pastiera napoletana
Ingredienti
300 g Farina bianca
150 g Burro
350 g Zucchero
7 Uova
500 g Ricotta fresca
220 g Grano duro
bagnato
40 g Scorzette di cedro
40 g Arancia candita
40 g Acqua di fiori di arancio
1 pizzico Cannella in polvere
1/2 l Latte q.b.
Zucchero a velo
1/2 Limone , sale
Preparazione
Scolate il grano e pesatene 250 grammi, fatelo bollire per 15 minuti coperto d'acqua, poi scolatelo, rimettetelo nel recipiente e coprite con il latte bollente. Unite la scorza di limone in un pezzo solo, la cannella, un pizzico di sale e un cucchiaio di zucchero. Cuocete per un paio d'ore a fuoco bassissimo, finché tutto il latte sara assorbito. Eliminate la scorza e fate raffreddare il grano su un piatto. Nel frattempo preparate la pasta frolla: lavorate la farina con il burro a pezzetti, unite lo zucchero e i tuorli. Fate una palla con la pasta e tenetela al fresco coperta per un'ora. Mettete in una terrina la ricotta fresca, lo zucchero e la cannella, l'acqua di fiori d'arancio, i canditi e la scorza di limone grattugiata. Mescolate bene, poi incorporatevi i 6 tuorli uno alla volta, amalgamandoli bene. Unite il grano a 4 albumi montati a neve fermissima, facendo attenzione a non smontarli. Imburrate una tortiera che abbia diametro di 32 cm. e foderate il fondo ed i bordi con 4/5 della pasta frolla. Versate il ripieno. Con la pasta avanzata formate delle strisce e disponetele a reticolo sul ripieno; ripiegate i bordi di pasta e pizzicateli con le dita lungo tutta la circonferenza. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per un'ora e mezzo. Lasciate raffreddare la pastiera, poi cospargetela di zucchero a velo. Consigli Secondo la tradizione la pastiera napoletana deve essere servita nel recipiente di cottura. Questo dolce si conserva bene anche per una settimana, se conservato al freddo. E' possibile trovare il grano duro già bagnato nelle pasticcerie napoletane, oppure in scatola. In Campania la pastiera viene fatta nei mesi da Novembre a Maggio, quando la ricotta è più fresca ed il grano è quello dell'ultimo raccolto. In mancanza di esso lo si può sostituire con orzo.